














Set semplice, bianco, sospeso. Ok, semplice come tutto ciò che non si riesce mai ad afferrare del tutto. C’erano i divani. Generosi, rifiniti con quella sicurezza sobria che solo il vero lusso sa permettersi. Ma il punto non era quello. Il punto non è mai solo la funzione. Volevo che si capisse che non si trattava soltanto di sedersi. E Bianca lo sapeva. Bianca non si accomoda, ma definisce lo spazio lei stessa. Non interpreta un ruolo e non cerca la posa perfetta, ma abita quella casa con naturalezza. E rende evidente che il bello non sta nell’apparire comodi, ma nel sapere esattamente in che modo lo si può essere. Ho mantenuto le scene pulite, quasi astratte, sperando che in quella essenzialità si muovessero piccole tensioni. Non volevo raccontare solo il comfort. Ma il gesto naturale. Il tempo lento. Il modo in cui una forma accoglie, accompagna, definisce un nostro atteggiamento spontaneo, quotidiano. Ho tentato un’esplorazione di ciò che significa prendersi il proprio spazio. Quando il set si è svuotato, è rimasta la forma e il modo in cui Bianca c'era stata dentro.