Budapest
Poi c'è il bianco e nero e tutto cambia. Perchè se tolgo i colori dalle magnifiche scene, forse vedo meglio i personaggi; se spengo le luci della copertina patinata, rimane la forma più reale del paesaggio umano e architettonico. Ho voluto fare questo: provare a raccontare un'esperienza diversa, mostrare la bellezza interiore della città, quella moderna e introspettiva, solenne e malinconica. L'anima che chiunque riesce a percepire stando a Budapest, ma nessuno può vedere con gli occhi. Il palcoscenico surreale di una città ideale, una città del futuro, che non esiste ancora, ma che possiamo appena immaginare.